Distintivo 1ª Divisione corazzata di Camicie Nere "M" Ingrandisci

Distintivo 1ª Divisione corazzata di Camicie Nere "M"

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Novità

La 1ª Divisione corazzata di Camicie Nere "M" fu una divisione corazzata italiana di Camicie Nere attiva nel 1943, durante seconda guerra mondiale, rinominata 136ª Divisione Corazzata "Centauro II" a seguito della caduta del regime fascista.

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Dettagli

Storia

La 1ª Divisione corazzata di Camicie Nere "M" (ove la "M" stava per Mussolini) venne costituita a partire dal maggio 1943 a partire dai pochi superstiti dei Battaglioni M della MVSN rimpatriati dalla Russia, per costituire una nuova divisione corazzata che doveva rappresentare una divisione d'élite di fedelissimi al regime fascista, equipaggiata con gli armamenti ed i mezzi più moderni disponibili ed in cui raggruppare gli elementi ritenuti politicamente più fidati e militarmente più efficienti. Al comando era posto il console generale Alessandro Lusana. Al momento della caduta del regime fascista (25 luglio 1943) e del conseguente arresto di Benito Mussolini la Divisione "M" si trovava a nord di Roma ancora in fase di addestramento e gli ufficiali comandanti non si opposero al cambiamento istituzionale.

Con l'intento di eliminare la connotazione fascista e riportarla sotto il controllo del nuovo governo presieduto dal generale Pietro Badoglio, dopo essere stata inizialmente definita Divisione Corazzata Legionaria, l'Unità militare il 27 luglio 1943 fu definitivamente rinominata 136ª Divisione Corazzata "Centauro II" (recuperando il nome glorioso della distrutta Divisione "Centauro") e posta sotto il comando del generale Giorgio Carlo Calvi di Bergolo, genero del re Vittorio Emanuele III, che mise in atto una integrazione della divisione nella struttura del Regio Esercito ed una drastica epurazione degli elementi più marcatamente fascisti.

Nei primi giorni di settembre la Divisione venne integrata nel Corpo d'Armata Motocorazzato, comandato dal generale Giacomo Carboni, dislocato nell'ambito della cintura difensiva predisposta a protezione di Roma dal possibile attacco da parte delle truppe tedesche. A seguito dell'armistizio dichiarato l'8 settembre 1943, nonostante i combattimenti che seguirono tra truppe italiane e tedesche a difesa della Capitale, la Divisione, ritenuta inaffidabile dal punto di vista politico dal suo stesso comandante venne lasciata inattiva fino al 10 settembre, giorno della resa delle truppe italiane.

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