Distintivo Divisione Alpina "Monterosa" Ingrandisci

Distintivo Divisione Alpina "Monterosa"

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La Divisione alpina "Monterosa" è stata una unità di alpini dell'esercito della Repubblica Sociale Italiana.

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Storia

La divisione nasce il 1º gennaio 1944 a Pavia, ma è mobilitata solamente il 15 febbraio dello stesso anno. La divisione, formata da circa 20.000 uomini, di cui il 20% provenienti dal Regio Esercito, viene costituita dai dirigenti della Repubblica Sociale per combattere in ambito montano a fianco dell'esercito tedesco. Per l'addestramento la divisione viene inviata in Germania per 6 mesi, dove gli uomini sono addestrati da istruttori tedeschi e armati con materiale proveniente dai magazzini della Wehrmacht. Nell'organico della divisione si contano anche 30 ausiliarie alpine, le prime nella storia del corpo.

Il 16 luglio dello stesso anno Benito Mussolini consegna la bandiera ai reggimenti, a Münsingen.

In luglio, all'arrivo in Italia, viene posta sotto il comando del Corpo d'armata "Lombardia", nell'area ligure, per contrastare un eventuale sbarco delle forze alleate. Successivamente viene spostata nella Garfagnana tra il fiume Serchio e le Alpi Apuane, bloccando i reparti brasiliani e le forze della 5ª Armata americana, riuscendo tra il 25 e il 30 dicembre 1944, con l'operazione Wintergewitter, a respingere le forze alleate, obbligandole a ripiegare; nell'occasione vengono anche catturati 250 prigionieri e ingenti quantità di viveri e materiale bellico.

Si tratta dell'unica azione della guerra, lungo la penisola italiana, nella quale le forze congiunte della RSI e tedesche riuscirono a far arretrare gli alleati. Nel gennaio 1945 circa la metà della divisione viene spostata sulle Alpi occidentali per contrastare l'avanzata americana e francese ed in questa occasione per dar man forte viene aggregato il Battaglione "Cadore", ricevuto dal Raggruppamento "Cacciatori degli Appennini"

In Garfagnana, a Cogna, il reparto fu anche protagonista di una delle tante sanguinose rappresaglie che caratterizzarono il passaggio del fronte nel Nord ovest della Toscana. Dopo un attentato in cui aveva perso la vita un giovane alpino, Giuseppe Grigoli, il 1º febbraio 1945 fu fucilato, da un reparto della Divisione "Monterosa", Adriano Tardelli, detto "il Baionetta", insieme ad altri cinque civili già arrestati in precedenza, accusati di essere partigiani.

La Divisione riesce ad impedire ai francesi e agli americani di procedere speditamente in Piemonte; Alla fine dell'estate del 1944, due compagnie del Battaglione Compl. "Vestone" della Monterosa al comando del maggiore Paroldo disertano a seguito di accordi con unità partigiane; la maggior parte dei disertori fa rientro presso le proprie famiglie, altri entrano nelle file della resistenza ligure partecipando nella primavera successiva alla battaglia per la liberazione della città di Genova. Alla resa ci saranno anche casi di sommarie esecuzioni dei prigionieri, sia alpini che ufficiali.

La Divisione alla fine della guerra conta 1.100 caduti, 142 decorazioni assegnate, tra le quali tre medaglie d'oro al valor militare all'alpino Renato Assante, al sottotenente Eraldo Boschi e al sottotenente medico Mario Da Re, inoltre 89 encomi e numerosi croci di guerra. Viene sciolta il 28 aprile 1945 dal maresciallo Rodolfo Graziani, che emana l'ordine di cessare le ostilità.

Solo la 12ª Batteria del Gruppo "Mantova" depone le armi l'8 maggio 1945 a Porta Littoria (La Thuile) in Valle d'Aosta.

Dopoguerra

Nel dopo guerra i reduci, a cominciare dal 1946, hanno dato vita a diversi raduni, fondando nel novembre 1951 l'Associazione "Divisione Monterosa"; tra gli scopi dell'associazione anche il sostegno economico ad invalidi di guerra, in quanto lo Stato italiano non riconosceva i combattenti della Repubblica Sociale Italiana. A Palleroso (comune di Castelnuovo di Garfagnana) è stato eretto un Sacrario ai caduti della divisione. L'archivio storico della Divisione è stato affidato allo stato maggiore dell'esercito italiano.

La Divisione alpina "Monterosa" non fu riconosciuta ufficialmente nei raduni degli ex-alpini; pertanto coloro che avevano combattuto unicamente in questa formazione, secondo l'ANA, non potevavo fregiarsi del titolo di alpini ma il 27 maggio 2001 l'Associazione Nazionale Alpini decise di annullare questa discriminazione di carattere soprattutto politico, approvando una delibera che andava in questo senso: "L'Assemblea dei Delegati, preso atto e confermata la validità di tutto quanto precedentemente deliberato in merito alla Divisione Monterosa e altri simili della Repubblica Sociale Italiana, dichiara e riconosce che tutti i giovani che hanno prestato servizio militare in un reparto Alpino, in qualsiasi momento della storia d'Italia, e quindi anche dal 1943 al 1945, poiché hanno adempiuto il comune dovere verso la patria, siano considerati Alpini d'Italia.".

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