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U-Boot è il termine tedesco per indicare genericamente sommergibili, ed è l'abbreviazione di Unterseeboot, letteralmente "battello sottomarino"[1]. Il termine è utilizzato nelle altre lingue come sinonimo dei battelli sottomarini utilizzati dalla marina tedesca durante la prima e la seconda guerra mondiale, anche se spesso si trova scritto nella forma "anglicizzata" di U-Boat.
Durante la seconda guerra mondiale, gli attacchi degli U-Boot furono la componente principale della Battaglia dell'Atlantico Nord orientale, che durò fino al termine della guerra. Durante le prime fasi della guerra e subito dopo l'ingresso degli Stati Uniti, gli U-Boot furono estremamente efficaci nella distruzione dei mercantili alleati. Le migliorie nella tattica dei convogli, il sonar, le bombe di profondità, la decifrazione del Codice Enigma usato dai tedeschi e il raggio d'azione degli aerei di scorta servirono a volgere la sorte contro gli U-Boot. Alla fine la flotta degli U-Boot soffrì perdite estremamente pesanti, perdendo 789 unità (più 3 sommergibili inglesi catturati) su 1 157 (di cui 25 alleate catturate) e circa 30 000 marinai su un totale di 50 000. Inoltre la Germania possedeva 700 piccolissimi sommergibili. Va ricordato l'aiuto dei sommergibili italiani, che aiutarono con 32 unità e 109 navi affondate l'alleato tedesco. Gli U-Boot tedeschi e i sommergibili giapponesi e italiani affondarono in tutto 2828 navi alleate, per un totale di circa 15 milioni di tonnellate. Tra il 1939 e il 1942 gli U-Boot bombardarono anche i pozzi petroliferi americani della Florida e di numerose aree costiere causando ingenti danni; quando gli inglesi trovarono il modo di decifrare Enigma gli alleati riuscirono a prevederne i movimenti, ciononostante i tedeschi non interruppero l'impiego in Atlantico degli U-Boot. Durante la seconda guerra mondiale, la Kriegsmarine (la Marina Militare Tedesca) produsse diversi tipi di U-Boot, man mano che la tecnologia migliorava.