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Ordine del Nastro Azzurro

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L'Ordine del Nastro Azzurro veniva conferito ai membri facenti parte dell'Istituto del Nastro Azzurro in epoca Fascista. Vi potevano accedere coloro i quali compivano particolari atti di valore a favore della Repubblica, generalmente membri dell'esercito o figure di spicco politico.

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Nastro - Al Valor Militare
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Storia del Nastro Azzurro

L'Istituto del Nastro Azzurro fu costituito in Roma il 24 febbraio 1923 prima come Legione Azzurra, poi come Associazione del Nastro Azzurro, per volontà della Medaglia d'Oro Ettore Viola e del pittore Maurizio Barricelli che vollero assumere come data costitutiva il 26 marzo, a memoria dell'istituzione da parte di Carlo Alberto di Savoia Carignano delle Medaglie al Valor Militare. In realtà, per l'Istituto la data di riferimento è il 21 aprile, quando il Capo del Governo Benito Mussolini consegnò al Comitato Centrale dell'Istituto, nell'Aula Senatoria del Campidoglio, l'Orifiamma Nazionale.


L'attività e l'ordinamento dell'Istituto furono regolati da uno Statuto provvisorio, sostituito in via definitiva da quello approvato con Regio Decreto n. 1308 del 31 maggio 1928 quando l'Istituto fu eretto ad Ente Morale. Con Regie Patenti del 29 marzo 1928, in applicazione al Regio Decreto del 17 novembre 1927, fu riconosciuto all'Istituto ed ai suoi soci il diritto di far uso di un emblema araldico. Lo statuto provvisorio fu sostituito, poi, con quello approvato con Regio Decreto n. 308 del 31 maggio 1928. Con le successive Regie Patenti concesse da Vittorio Emanuele III di Savoia il 16 gennaio 1936, in applicazione al Regio Decreto del 19 dicembre 1935, il diritto fu esteso anche ai membri dell'Istituto decorati di Croce di Guerra al Valor Militare, riconoscendoli quale Corpo Nobiliare del Valore. Con ulteriore Regio Decreto n. 946 del 27 aprile 1936 fu esteso il diritto all'iscrizione anche al personale militare transitato in S.P.E. per meriti di guerra. Infine, con Regio Decreto n. 1898 del 10 settembre 1936 (G.U.R.d'I. n° 357 del 06.11.1936), lo Statuto Sociale fu modificato ed integrato da nuove norme.
Nei tumultuosi eventi politici e militari che seguirono l'8 settembre 1943, l'Istituto non fu sciolto e la sua attività non subì interruzione. Riorganizzato per adeguare le proprie norme statutarie alla nuova forma istituzionale, rimasero ferme la sua finalità di ordine morale e la sua totale apoliticità. Lo statuto dell'Istituto in vigore oggi è quello approvato con Decreto del Presidente della Repubblica nº 158 del 10 gennaio 1966, e con successive modifiche deliberate nei vari Congressi Nazionali e sanzionate dalla Prefettura di Roma.

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